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Cimitero, tutti ne parlano.

Riportiamo l’articolo pubblicato su www.navecorsara.it:

A Fornio, i morti non riposano in pace e i vivi non sono tranquilli

Pubblicato da Redazione il 19 ottobre 2012
 
La stabilità della cappella del cimitero di Fornio è compromessa da gravi lesioni. Nelle altre foto, si possono osservare particolari dei danni e il carattere di «cantiere permanente» dell’intero camposanto. 

A Fornio monta la protesta degli abitanti contro l’attuale amministrazione comunale, non dimenticando che anche le precedenti si sono comportate più o meno allo stesso modo. In pratica, è cambiato il suonatore, ma la musica è sempre quella. «È dal 2004 che abbiamo seri problemi di stabilità al cimitero», dice la signora Liviana Meschi, discendente del famoso sindacalista anarchico di circa un secolo fa e partito proprio da qui per le cave di marmo di Carrara, «nessuno ci ha mai dato ascolto, tanto che oggi ci troviamo un cimitero pericolante, per mesi parzialmente chiuso al pubblico e l’imminente ricorrenza dei defunti sarà l’ennesima che passiamo in emergenza, non è vergognoso?».

Insieme a lei c’è la signora Laura Dotti, che rincara la dose: «Ci stanno prendendo in giro, proprio oggi, perché hanno avuto sentore che avremmo reso pubbliche le nostre proteste per l’ennesima volta, sono venuti ad aggiustare alla bell’e meglio il tracciato di fortuna, segnato da lastroni non a livello e distanti uno dall’altro, tanto da renderne difficoltosa, se non impossibile, la percorrenza, sopratutto per le persona anziane, ma non si parla ripetutamente e ovunque di abbattimento delle barriere architettoniche? Si vede che per Fornio valgono di più i percorsi ad ostacoli, almeno fino ad oggi». (giovedì 18 ottobre 2012, ndr).

Qualcuno in paese riprende proprio l’argomento «presa in giro», additando due curiosi cartelli apposti proprio al cancello d’accesso al cimitero. Il primo recita più o meno così: «Lotta alla zanzara tigre: è fatto obbligo mettere del larvicida nei contenitori di fiori e nei sottovasi e ovunque ristagni acqua, anche davanti ai vostri defunti, in caso di mancato rispetto delle predette norme potranno essere elevate sanzioni, in base all’art. ecc., ecc., ecc.». Il bello è che a pochissimi metri da quel cartello, appena all’interno del camposanto, ci sono due cestini per i rifiuti che contengono due sacchi neri per la raccolta delle immondizie; ebbene, entrambi quei sacchi sono pieni di acqua stagnante da chissà quanto tempo. Ma chi dovrebbe essere sanzionato in questo caso? A tale sanzione sembra che ci abbia pensato un anonimo cittadino, apostrofando con un «vergognatevi», scritto con pennarello indelebile azzurro proprio in fondo al predetto cartello.

«Non fischieranno le orecchie a qualcuno?», fa eco Marco Brambilla. «Anche perché di cartelli ce n’è un altro di fianco, sempre apposto al cancello del cimitero, che accentua la presa in giro dicendoci che il comune è esente da ogni responsabilità in caso di crolli o laterizi vari che possano cadere e danneggiare persone e/o cose, se non è prendere in giro gli abitanti di Fornio questo, ditemi voi cosa può essere considerato tale».

Alla base di tutto questo c’è un cimitero costruito su una collinetta malferma e soggetta a movimenti franosi, che ne sta provocando praticamente l’apertura in due, cosa chiaramente visibile dagli allegati video e foto. Vistose crepe coprono l’intera superficie della facciata della cappella, all’interno della quale ci sono dipinti di Mario Alfieri, valente pittore fidentino, che a tutt’oggi non si sa in che stato si trovino, in quanto sono mesi che tale cappella non viene aperta, proprio a causa della sua pericolosità, per cui è anche preclusa al pubblico e da cui è consigliabile mantenersi a una certa distanza. Così è anche negli altri luoghi mostrati dalle immagini, molti dei quali vistosamente puntellati a causa delle evidentissime crepe. Recentemente, per dare maggior vigore alla protesta, è stata organizzata una petizione che ha raccolto quasi trecento firme, praticamente l’unanimità della frazione fidentina, come reazione alle promesse mai mantenute dalle varie amministrazioni. Nelle pubbliche assemblee che si sono susseguite negli anni a Fornio (2004, 2005, 2007 e 2010 come mostrano i corrispondenti verbali), durante le quali si è sempre largamente parlato dei problemi legati al cimitero ed alla sua stabilità, che ad oggi non hanno trovato soluzione alcuna.

Un’altra vergogna legata al camposanto, anche se non di certo la più importante, è l’incuria in cui versa la tomba di Oreste Emanuelli, il famoso «Oelli», pittore fidentino del secolo scorso che ha fatto dono di tutti i suoi dipinti proprio al comune di Fidenza. «Non ci sembra di certo il modo migliore per ricordarlo e per essergli riconoscente», fanno notare Federico Lavelli e Davide Mambriani, che ci raccontano anche di altri problemi della frazione, come l’assoluta mancanza di parcheggi e la largamente insufficiente sede stradale, rimasta come cinquant’anni fa, mentre è aumentato enormemente il traffico, sopratutto quello pesante. Sono molte le ditte infatti che a Fornio hanno stabilito la loro sede e costruito i capannoni negli ultimi anni.

Esponenti dell’attuale amministrazione hanno promesso interventi riguardanti cimitero, la sua messa in sicurezza, ristrutturazione e ampliamento. Tutto entro l’estate 2013. Conclude Federico Lavelli: «A questo punto faremo l’ennesimo nodo al fazzoletto, in attesa di scioglierlo nei tempi promessi e sperando che sia l’ultimo della lunga serie». (Carlo Gelmini)

Una promessa mantenuta

Il vicesindaco Stefano Tanzi, sulla Gazzetta di Parma del 9 ottobre 2012, aveva promesso la sistemazione delle mattonelle posizionate nel prato del cimitero di Fornio per raggiungere i defunti. È stato di parola:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ora gli abitanti di Fornio attendono con ansia che siano mantenute anche le altre promesse, cioè la completa ristrutturazione e ampliamento del cimitero entro l’estate del 2013.

 

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